Dal 16 al 18 aprile è nelle sale il film-evento ‘Maria by Callas' (titolo originale ‘Maria by Callas: In Her Own Words') diretto da Tom Wolfe, che racconta, a quarant’anni dalla morte, la cantante d’opera più famosa di tutti i tempi, attraverso materiali d’archivio e inediti, filmini privati e pubblici, lettere personali, interviste a chi l'ha conosciuta, recuperati dal regista in tre anni di ricerche in ogni angolo del mondo. Distribuisce Lucky Red. La voce è di Anna Bonaiuto. Dura 113’
Maria by Callas mette in evidenza le contraddizioni di una vita eccezionale d’arte e d’amore, vissuta su un doppio registro: una Maria tormentata e una Callas icona divina. Grandissima per voce, tecnica e recitazione scenica, la Callas ha rivoluzionato il bel canto ed è stata incensata e adorata ma anche vilipesa alla prima défaillance. Nulla è stato semplice. Il documentario si snoda sui decenni ’50, ’60 e ’70, raccontando fasti e tragedie, e come chi le sia stato vicino le abbia fatto del bene e del male nello stesso tempo: dalla madre dura e intransigente che l'ha spinta a studiare canto (controvoglia) al marito che l'ha aiutata a emergere ma non ha saputo proteggerla. Fino al grande amore Aristotele Onassis di cui scoprirà solo dai giornali il matrimonio con Jacqueline Kennedy. Poi i registi, come Luchino Visconti che la dirige in una Traviata da leggenda e Pier Paolo Pasolini che le dà il ruolo di Medea nel 1969, facendole balenare la possibilità di trovare nel cinema quello che la voce non le permetteva più di avere in scena. Fino al declino, la solitudine e la morte a soli 53 anni, mentre ancora studiava nella speranza di una rentrée. “Destiny is destiny, and you can't get out” dichiarò lei stessa in un'intervista. Valutazione: ****