Ken Loach firma la regia di ‘Sorry We Missed You’, film sulle storture del lavoro autonomo nell'economia 4.0, presentato in anteprima al Festival di Cannes. Nel cast, Kris Hitchen, Debbie Honeywood, Rhys Stone, Katie Proctor, Ross Brewster. Distribuisce Lucky Red. Dura 100’

Newcastle, Uk. Rovinato dal crack finanziario del 2008, Ricky va a fare il corriere per una ditta in franchisee. Sa fare di tutto e non ha paura di lavorare duro per risollevare la famiglia. Ma l'elogio dell'autonomia (“tu lavori con noi, non per noi”, “padrone del tuo destino, te la senti?”) non è che un equivoco: tempi strettissimi, orari impossibili, multe capestro per ritardi o assenze, caposquadra inflessibile, precarietà. Il tutto in nome del servizio di consegne veloci, monitorate per chi le fa da una tecnologia sofisticata. La moglie intanto fa la badante a ore per un'agenzia che sa solo pretendere e non paga straordinari. Il figlio adolescente sta prendendo una brutta piega, la figlia piccola sogna di tornare alla vita di prima. L'unità familiare è forte ma il punto di rottura è vicino. Ken Loach, classe 1936, mette in scena lo schiavismo 4.0 della cosiddetta ‘gig economy’, basata sul lavoro accessorio, dove la tecnologia diventa uno strumento ansiogeno. Il film, molto bello, induce a guardare con occhi nuovi certe offerte di servizio e a riflettere sulla sostenibilità di certi modelli economici.  Valutazione:   ****